Willy’s Wonderland

Poster cinematografico

Willy’s Wonderland 2021 – Lo si può trovare in streaming su Amazon Prime Video.

Il film inizia con una “sommaria esecuzione” di uno sfigato di turno che, in coppia, sta scappando da non si capisce cosa, e che, ovviamente, fa una brutta fine.

Si vede poi arrivare una (stupenda a mio avviso) Chevrolet Camaro SS (ah, il product placement) che sfortunatamente buca tutte quattro le sue gomme su un nastro perfora pneumatici in dotazione alla polizia americana.

Dalla vettura scende il protagonista di questo film, interpretato da Nicolas “fottuto” Cage (cit. da “Il talento di Mr. C”), che non ha nome ma solo un ruolo che si evince dai titoli di coda: “the janitor” traducibile come “il custode” o, in senso lato, “l’addetto alle pulizie”.

Tranquilli, si capirà presto perché.

In soccorso arriva un sudicio carroattrezzi che rimorchia la macchina sino all’officina di un energumeno ancora più sozzo che ne stima i danni.

“Il custode” estrae la carta di credito per saldare il conto, ma, in perfetto stile troglodita, il meccanico la rifiuta, nemmeno fosse aglio per i vampiri, al sommo motto di “solo contanti!” (molto in voga nella nostra italietta odierna).

Il bancomat è fuori uso, la banca non si capisce se c’è o meno e quindi siamo in stallo. Ma, bontà sua, il troglo-meccanico suggerisce la soluzione; ovvero prestare servizio per una notte come custode – addetto alle pulizie nel locale Willy’s Wonderland di Tex Macadoo, impresario un po’ sospetto di questa sorta di pub/parco dei divertimenti per le feste dei bambini, andato poi in malora..

“Il custode” accetta (con tanto di stretta di mano), gli viene consegnata una maglietta dello staff e viene rinchiuso letteralmente, in questo postaccio, trasandato e visibilmente in rovina, che poco tempo prima aveva rischiato di essere dato alle fiamme da una ragazza colta in flagrante dalla sceriffo.

Ligio al dovere (e al suo patto/contratto) “il custode” incomincia e pulire, e pulire, e ancora pulire, fermandosi solo ogni tanto per bere una lattina di energy drink.

A fistfull of caffeine to your kisser…

“Il custode” nota dei buffi ma al contempo terrificanti pupazzi che erano le star e attrazione del locale, vagamente somiglianti ai “Banana Split”. In più gli sembra anche che si muovano!

Ma, non curante del pericolo incombente, “il custode” prosegue nelle pulizie, di stanza in stanza.

Da lì a poco incominciano gli scontri coi pupazzi.

Nel mentre, l’adolescente beccata a inizio pellicola, viene liberata dai suoi amici. Insieme decidono di perseverare tornando al Willy’s Wonderland per bruciarlo. Si accorgono però che dentro c’è qualcuno e desistono, almeno sino a quando non avranno avvertito l’inconsapevole ospite.

Vi lascio indovinare che fine fa questo gruppetto di buoni samaritani… Vabbè, finisce a schifìo, con i pupazzi che si dilettano nelle peggiori ed atroci esecuzioni.

Ma “il custode”, tra una lattina e l’altra, distrugge uno ad uno i pupazzi impazziti e sanguinari.

Digressione di tipo “Grande spiegone”: i pupazzi sono in realtà le anime incarnate di un’orda di serial killer radunati dal proprietario originale del Willy’s Wonderland Jerry Robert Willis, uno tra i più sanguinari serial killer americani. L’allegra combriccola di maniaci incomincia una mattanza. La polizia del luogo decide d’intervenire, ma i terribili figuri non si lasciano catturare, compiendo un suicidio volontario che gli permetterà la migrazione dell’anima negli allegri pupazzi.

Negli scontri c’è una sequenza che rende omaggio a Blade Runner. Infatti “Sara la fata”, un pupazzo figlio di Campanellino di Peter Pan, un alieno grigio e la replicante Pris di Blade Runner appunto, aggredisce uno dei ragazzi allo stesso modo in cui Pris aggredisce Deckart nel film.

Un altro omaggio è l’esecuzione dell’alligatore, come nel film King Kong, quando lo scimmione super-size smascella di fatto il rettiloide di turno.

Ma non sono gli unici; nascosti qui e là ce ne sono a profusione.

Il resto sono mazzate e cambi di maglietta imbrattata da sangue e olio (almeno sembra olio quello che esce dallo smembramento dei pupazzi) da parte de “il custode”.

Il finale è simpaticamente gustoso e sarcastico, ma ve lo lascio scoprire e gustare in santa pace.

Il film in sé è un capolavoro. Chi mi conosce sa della mia ammirazione per “Killer Klown from Outer Space” dei fratelli Chiodo e sa che è nel mio Olimpo dei film preferiti, proprio perché astruso, completamente sui generis eccetera. Ecco, questo ci arriva molto vicino, forse non tanto per originalità, perché la storia non è propriamente originale, ma è sviluppata in maniera incredibile.

Non do mai voti, ma questo non raggiunge la sufficienza; no anzi frantuma la perfezione e, per me, diventerà sicuramente un film di culto.

Bellissimo. Consigliatissimo. Stupendo. Grande.

E … ATTENZIONE SPOILER: Nicholas Cage non pronuncia una fottuta parola in tutto il film.

Ah, per finire i nomi dei pupazzi:

Willy la donnola, Arty l’alligatore, Cammy il camaleonte, Ozzie lo struzzo, Tito la tartaruga, Knighty il cavaliere, Gus il gorilla e Sara la fata.