
Un po’ di cose sul film completamente prive di spoiler.
Il furto dei piani della Morte Nera sappiamo tutti ch’è stato compiuto prima dell’episodio IV – Una nuova speranza; l’abbiamo appreso e metabolizzato da circa quarant’anni.
Quello che ancora non sapevamo, o meglio, che non avevamo ancora visto al cinema era la storia di come, più o meno, si svolsero i fatti e chi vi fosse coinvolto.
Ecco, in sintesi, Rogue One colma questa lacuna.
Troviamo un sacco di facce nuove, alcune delle quali spassosissime, e ritroviamo un po’ di facce note, alcune delle quali inaspettate.
Ma a me è successo d’innamorarmi (perdutamente) di un personaggio in particolare.
E’ mai possibile innamorarsi, per l’appunto, di un droide?
Si, assolutamente si.
Se poi il droide in questione è arrogante, scostante, permaloso e… riprogrammato, assolutamente si.
Sto parlando di K-2so, un droide imperiale di sicurezza riprogrammato; il perché ed il percome ve lo lascio immaginare e scoprire da soli nel buio della sala cinematografica.
K-2so mi ha colpito fin da subito sia per il suo aspetto che per il suo comportamento.
L’aspetto mi ricorda molto il Gigante di Ferro ma di dimensioni ben più ridotte.
Ah ecco, ora mi spiego perché lo amo!
Il comportamento invece mi ricorda… me stesso.
Fantastico!
Gli altri personaggio di questo mucchio selvaggio di una galassia lontana, lontana sono ben assortiti.
Su tutti spicca ovviamente Jyn, la protagonista. Ma tutti, chi più, chi meno, si fanno notare abbastanza nella storia.
L’impero è l’Impero, la Resistenza è la Resistenza e le astronavi sono le astronavi.
Tutto insomma è giusto e al suo posto.
Il film è come un puzzle; apri la scatola (preludio), spargi i pezzi sul tavolino (introduzione dei personaggi) e cominci ad incastrare le tessere (la storia) sino ad arrivare alle ultime tessere, messe con ordine al loro posto (epilogo); il giusto rimando diretto alle vicende dell’episodio IV.
Maniacale la cura dei dettagli delle apparecchiature imperiali e dei Ribelli molto fedeli agli originali degli anni ’70.
Soddisfatissimo, davvero un bel film, ben fatto.
Goduto (è proprio il caso di dirlo) in sala Energia all’Arcadia di Melzo.
Ho già parlato di K-2so?