Happy! (Stg.1)

Tratto dai fumetti di Grant Morrison e Darick Robertson, coprodotto da SyFy e NETFLIX (2017), 8 episodi.

La faccio breve: “Figata!”

Meno breve:”Tarantino incontra un Unicorno; Figata!”.

Mi spiego meglio:

Happy! è una serie poliziesca, horror, fantasy tutti frullati insieme.

Nick Sax è un sicario che s’è fatto un certo nome nell’ambiente perché è davvero un “duro a morire”. Ma soffre di una patologia cardiaca che, se vuoi fare il killer, non ti è proprio d’aiuto.

Anche nel periodo natalizio il lavoro è lavoro, e seppure infame, qualcuno deve pur farlo. Mentre è alle prese con un triplice e abbondante “lavoro in pelle”, Nick viene colto da malore. Al suo risveglio, vede e interagisce con Happy, un Unicorno blu con corno e zoccoli rosa e due alucce che gli permettono di svolazzare.

Happy informa Nick che un Orco ha rapito Hailey, una bambina.

Sin qui tutto sembra abbastanza scollegato.

Ma la trama s’infittisce quando entrano in gioco altre figure, come Blue, un malavitoso newyorkese che ha commissionato proprio a Nick l’esecuzione dei nipoti, (almeno tre su quattro) e Meredith McCarthy, una detective della polizia di New York che con Nick ha condiviso … molto!

Si aggiungono alla carovana Smoothie, un sadico killer supercomplessato, la mamma di Hailey e Sonny Shine, una sorta di giullare in stile Liberace (paillettes e piumaggi) adorato dai bambini per il suo show.

Nel frattempo spariscono altri bambini. E guarda caso, spariscono proprio in concomitanza degli show di Shine.
In più, il rapitore non è nient’altro che Babbo Natale, o almeno un abominevole individuo vestito in maniera simile e ricoperto di spazzatura…

HAPPY! — “When Christmas Was Christmas” Ep. 1.03 — Joseph D. Reitman as Very Bad Santa — (Photo by: Peter Kramer/Syfy)

Nick si lascia convincere da Happy e, non senza reticenze, si butta a capofitto nella ricerca di Hailey e degli altri bambini.

Poi ne succedono di cotte e di crude sino all’epilogo che vi risparmio.

Nick Sax è magistralmente interpretato dal bravissimo Christopher Meloni, che in alcuni passaggi ci omaggia di una mimica facciale fantastica, perennemente in bilico tra il nichilismo e la follia.

Il nostro amico immaginario Happy è fatto benissimo ed è molto divertente, specialmente quando esegue la danza della speranza.
Non è l’unico amico immaginario cha “compare” nella serie, ma questo non la rende di certo “per bambini”… Anzi!

Tutto il cast è all’altezza e ben amalgamato; capace di passare con disinvoltura da una situazione drammatica ad una comica, da uno scenario da incubo ad uno completamente surreale.

Il surrealismo delle situazioni è la costante della serie; le citazioni e gli omaggi al genere poliziesco hard boiled si sprecano.

La figura di Francisco Scaramucci, aka Blue, è sì lo stereotipo del malavitoso newyorkese di origine italiana, ma al tempo stesso ricorda il nostro produttore di meth preferito di Albuquerque, forse per la pelata, il pizzetto e gli occhiali tipici di Walter White.

Alcuni dei passaggi più violenti, come esecuzioni sommarie o scontri a fuoco, sono sublimati in un’atmosfera surreale dal sottofondo di musiche natalizie, rendendo il tutto divertentissimo!

Imperdibile è la scena in cui Happy “tortura” un calzino verde per estorcergli informazioni, sulla base di “Stuck in the middle with You” proprio come nel film “Le Iene”.

Insomma: Mai più senza e speriamo presto nel sequel.

Serie grandiosa.